Cinque – Morte

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Carta molto negativa; premetto che in ogni caso la morte fisica non è mai contemplata in cartomanzia salvo casi del tutto eccezionali; d’altro canto si tratta di una carta esclusivamente negativa, da non confondersi con l’arcano XIII dei Tarocchi, pur essendo altrettanto radicale, in quanto è molto più simile al famigerato cinque di spade; La carta prevede la fine drastica e radicale di situazioni, gravi perdite affettive, storie d’amore che finiscono, fine inattesa e brusca di rapporti lavorativi, periodo di negatività generale, crisi grosse, possibilità di gravi malattie, tentato suicidio.
Situazioni di disonore manifesto, vergogna e umiliazione.
Inoltre questa potentissima carta ha il potere di negare quanto espresso dalle carte che compaiono ad essa vicine e, indipendentemente dalle altre carte uscite, dà una risposta alla domanda posta che è sempre negativa, a meno della presenza della carta della Fortuna (7 di Fiori) che è la più forte del mazzo e che “batte” perfino questa.

Al rovescio:

La carta ha gli stessi significati negativi che ha al dritto, ma attenuati e visti soprattutto da un punto di vista psicologico. Dolore, grande tristezza, scoraggiamento, pessimismo portato ai limiti estremi. La carta non prevede in questo caso cambiamenti drastici, repentini e dolorosi, ma periodi in cui sembra che vada tutto male, e che si stia toccando il fondo; in ogni caso, se seguita da carte positive, tutto sommato indica che più giù di così non si può andare e si può solo risalire.
A volte indica frustrazione per l’incapacità o l’impossibilità di apportare un cambiamento tanto forte quanto necessario.